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In libreria

Hélène Bamberger, che aveva scattato le fotografie già pubblicate nel volumetto di Duras La mer écrite (1996), manda ora in libreria un'altra serie di fotografie stupende dell'autrice nell'ultimo decennio della sua vita. Il libro si intitola Marguerite Duras de Trouville, l'editore è l'yeuse, Paris 2004.


Al cinema.

Attenzione a Pornocrazia, il film di Catherine Breillat con Amira Casar e Rocco Siffredi, nelle sale in questo luglio 2004, titolo originale Anatomie de l'enfer. Chiunque abbia in mente La maladie de la mort di Marguerite Duras - e magari anche l'analogo Les yeux bleus cheveux noirs - ci metterà meno di cinque minuti a riconoscere il contratto delle notti pagate tra una donna e un uomo omosessuale, il letto sfatto, il corpo nudo, il rumore del mare, la voce di una narratrice... Ma le cose sono più complicate, grazie a un capovolgimento essenziale: qui è la donna a pagare! Fallito il progetto di girare un film tratto dal testo di Duras, per l'impossibilità di ottenerne i diritti, la regista ha quindi ripiegato su questo pastiche, che peraltro risulta tratto dal suo testo Pornocratie, ed. Denoël, che bisognerà consultare.

Marguerite Duras non viene mai nominata, e i critici cinematografici non hanno dimostrato di conoscere e di riconoscere, nonostante le alterazioni subìte, La maladie de la mort. Forse è meglio così.


Una recensione

Su "Leggendaria" n. 45, giugno 2004, è apparso un articolo di Giuliana Misserville su Marguerite Duras dal titolo Tempo di riscoperta. Particolare attenzione è dedicata al lavoro del nostro gruppo Duras mon amour e ai due ultimi numeri del nostro Almanacco, Duras mon amour 2 e Duras mon amour 3 (Lindau, Torino 2001 e 2003).