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CAMERA VERDE / In rassegna i film diretti dalla scrittrice

Marguerite Duras, cinema e letteratura: Indocina, Francia e un angolo di Roma

Fra gli interpreti Gérard Depardieu e Delphine Seyrig, Lucia Bosè e Jeanne Moreau; apre anche una mostra di foto

Il centro culturale "Camera Verde" presenta, sino al 20 aprile 2004, una Mostra fotografica dedicata a Marguerite Duras, la scrittrice e regista francese scomparsa a 81 anni, nel marzo 1996. Ma, oltre alle fotografie, schegge di una vita speciale e di un'artista che amava "raccontare il mondo" con sottigliezza psicologica rara, si vedranno da oggi i suoi film. La Duras è un'autrice che ha usato lo schermo come specchio della sua solitudine, della sua arte complessa, di una vita tormentata. Era piccola e scarna Marguerite, nata nell'Indocina francese, e dopo un lungo rapporto professionale con Alain Resnais, fu continua viandante tra la letteratura, le sceneggiature, il cinema (che comprendeva oltre ai film gli amati cortometraggi e documentari), le opere teatrali... I suoi romanzi hanno fatto scandalo come la sua vita. Nell'ultimo arco della sua esistenza, scelse come rifugio (al pari di Patricia Highsmith) la malinconica e percorsa da nuvole e vento Normandia. Non solo è entrata oltr'Alpe nel Pantheon letterario e cinematografico, ma resta una leggenda, amata e per sempre rappresentata in teatro da grandi attori suoi amici: Jeanne Moreau, Gérard Depardieu e tanti altri. Peccato che non venga proposta, nella ricca selezione, una puntata della serie "Per un viaggio in Italia", curata da Filippo Ottavi. Nell'episodio "Il dialogo di Roma", la Duras scelse di raccontare la sua Capitale attraverso un percorso che inizia in Piazza Navona, fruga tra i ruderi e i vicoli e i "buchi vuoti", come lei definiva spazi e tempi della città dei Cesari.
Enigmatica nella vita e nel suo cinema - una sorta di romanzo visivo della scrittura (per i francesi la sua produzione ha rappresentato " le cinéma de la littérature") - Marguerite ritornerà nei suoi film più celebri. Oggi, "Détruire, dit-elle": una voce monologante, le voci di altri quattro personaggi simbolo, figure nel paesaggio...Le voci e le note musicali predominano anche in "India Song", domani alle 21: sono quelle di una mendicante, della moglie dell'ambasciatore francese (Delphine Seyrig), dei suoi amanti, del blues leit motiv "India Song". Sabato, "Le camion", alle 19,30. Variazioni da Beethoven e un camion, che passa attraverso luoghi nudi, invernali. Sale una donna e, dopo un lungo silenzio, parla con l'autista (Depardieu) e le parole rimandano il mondo, la morte, la politica. Nei giorni a seguire, si vedranno "Le cimitière anglais", "Le dames de Yvelines" e altri titoli.


LA CAMERA VERDE, sino al 20 aprile 2004, via Giovanni Miani 20.
Tel. 06.5745085.