Anne-Marie Stretter


Protagonista del romanzo Il rapimento di Lol V. Stein, di Marguerite Duras (1964), ambientato in luoghi inventati, dai nomi ellittici, che secondo l'autrice sono da collocare sulle coste inglesi della Manica. Nell'estate dei suoi diciannove anni, in vacanza a T.Beach, Lola Valérie Stein, la ragazza di S.Thala, vive in maniera traumatica l'abbandono del fidanzato, Michael Richardson, sedotto nel corso di un ballo da una donna sconosciuta, che poi si saprà essere Anne-Marie Stretter (v.). Rapita a se stessa, nascosta dietro le piante verdi del bar, Lol contempla per tutta la notte la nuova coppia degli amanti, e alla fine non domanda che di poterli seguire, di poterli vedere. La sofferenza di Lol V. Stein - che si designa rabbiosamente col suo nome mutilato - la lascia come svuotata, assente, silenziosa, anche quando darà" segni di ripresa. Qualche tempo dopo si sposa, va a vivere altrove, a U. Bridge, ha tre bambine. “Lui (il marito) amava quella donna, Lola Valerie, quella calma presenza al suo fianco, quella dormiente in piedi, (...), quella virtualità costante e silenziosa che lui chiamava la sua dolcezza, la dolcezza di sua moglie.” Dopo dieci anni, ritornano a vivere a S.Thala. Tutto questo è riassunto molto brevemente, nelle prime venticinque pagine, dalla voce di un narratore che solo verso la metà del romanzo svela la propria identità (il suo nome, Jacques Hold, già lo conosciamo perché si tratta di un personaggio che interagisce con gli altri della storia) e il proprio coinvolgimento. J. Hold, non a caso un medico, cerca di decifrare, forse di “guarire”, il mistero di Lol perché è attratto dal fascino della giovane donna, che a sua volta è attratta non da lui ma dalla coppia che forma con un'amante, Tatiana Karl. Da qui inizia la storia “attuale” di Lol V. Stein, nei luoghi che dovrebbero racchiudere la sua memoria, ma “in qualsiasi punto si trovi, Lol vi è come una prima volta. Della distanza invariabile del ricordo non dispone piè : lei : lei è qui. la sua presenza fa la città pura, irriconoscibile. comincia a camminare nel palazzo fastoso dell'oblio di s.thala”. l'incontro casuale con jacques hold e con tatiana karl, compagna di collegio e testimone della notte fatale, ridesta in lei qualcosa della vecchia ferita, qualcosa che non è dell'ordine del dolore (perché la particolarità di lol è proprio quella di non aver potuto neanche allora provare dolore), ma piuttosto della necessità di veder realizzato il suo fantasma, “essere in tre”, per non trovarsi mai nella posizione insostenibile dell'esclusa. Lol acconsente debolmente alle richieste di Jacques Hold, ma la possibilità che la attira irresistibilmente è quella di ritrovare la storia, di vedere, pur con attori mutati, la scena che non aveva potuto seguire sino al compimento, dieci anni prima. Preferisce perciò appostarsi in un campo, dietro l'albergo fuori città dove avvengono gli incontri clandestini di Jacques e Tatiana, sapere che l“ si svolge l'amore, e nella cornice della finestra contemplare l'altra donna, quando vi appare, “nuda sotto i capelli neri” (il biondo cenere dei capelli di Lol è evocato a più riprese). Il tentativo di Hold di riportare Lol al Casinò di T.Beach, nel luogo di quel ballo dell'origine, di escludere Tatiana e di mettere fine a quella triangolazione che per Lol è tutto, si rivela un fallimento, e segnerà probabilmente la fine di quel periodo di apparente tranquillità. Il romanzo si chiude su questo presagio, ma alcuni personaggi ricompariranno, distrutti, in un testo successivo, L'amore ( 1971). Qui, dove “è S.Thala sino al fiume, e dopo il fiume è ancora S.Thala”, secondo quella che Duras reputava “la più bella frase della mia vita”, si aggirano tra spiaggia e mare: un pazzo, una donna (in cui riconosciamo Lol) e un viaggiatore (Michael Richardson). Nel film che Duras gira a Trouville alla fine del 1972, La donna del Gange, li troviamo ancora: il Viaggiatore, il Pazzo, L.V.S (il suo nome è diventato “matricolare”), e una donna vestita di nero (Tatiana Karl? l'ombra di A.-M, Stretter, morta, sepolta sulle rive del Gange?). Al posto della loro memoria abolita, due voci fuori campo operano una certa ricostruzione del passato. Ma la follia regna su tutto, L.V.S. è sempre distrattamente incinta - come il personaggio della mendicante indiana (v.) di altre opere durassiane - e il Pazzo dichiara che la città intera è popolata da quei figli abbandonati al loro destino. Il personaggio di Lol V. Stein, pochi mesi sopo l'uscita del Rapimento in libreria, attirò, com'era prevedibile, l'attenzione di Jacques Lacan, il maestro della psicoanalisi francese, che in un “omaggio” a Marguerite Duras scrisse di lei: “Risulta sapere senza di me ciòè che io insegno”. Ponendosi, come ciascun lettore, la questione del titolo: Lol rapisce o è rapita? Lacan rispose per primo: tutt'e due, e non solo, chi rapisce soprattutto è l'autrice, Marguerite Duras, e i rapiti sono i lettori, da questa seduzione suprema che è la parola, la scrittura.. Da allora, e non solo per questo, Lol ha superato i confini della letteratura per entrare in quelli della teoria clinica, e per essere studiata come caso esemplare di psicosi. Già nel '64, interrogata in televisione sulla genesi del personaggio di Lol, Duras aveva dichiarato: “L'ho vista in un ballo a Natale, in un ospedale psichiatrico fuori Parigi ...Era come un automa. Mi aveva colpita perché era bella, da un lato, e fisicamente intatta...Aveva trent'anni. Ma sembrava giovanissima...Ho chiesto di rivederla. E l'ho incontrata, una volta, a lungo”. Per un altro verso, chi abbia letto L'amante, autobiografia (1984), può aver riconosciuto qualche tratto di Lol in Hélène Lagonelle, l'amica adolescente di Marguerite a Saigon. Anche quando, negli ultimi anni, l'autrice aveva ormai abbandonato definitivamente il personaggio, ancora ce ne parlava in certe interviste, in certi scritti (La vita materiale, 1987)“Ciò che non ho detto, è che tutte le donne dei miei libri, qualunque sia la loro età, derivano da Lol V. Stein. Da un certo oblio di sé. Hanno tutte gli occhi chiari. Tutte sono imprudenti, incaute. E tutte sono causa della loro infelicità”.

BIBLIOGRAFIA
Jacques Lacan, Hommage fait à Marguerite Duras du ravissement de Lol V. Stein, in “Cahiers Renaud-Barrault”, déc.1965; Madeleine Borgomano, Le Ravissement de Lol V. Stein de Marguerite Duras, Gallimard, Paris 1997

Voce redatta da Edda Melon per il Dizionario dei personaggi letterari , a cura di Franco Marenco, 3 voll., Utet, Torino 2003.
Per gentile concessione dell’editore.