Caterina Renna




L'Amante inglese di Marguerite Duras e la storia di L.

Un delitto avvenuto nei dintorni di Parigi è l'oggetto del libro che Marguerite Duras scrisse nel 1967, L'amante inglese. Il corpo della vittima viene fatto a pezzi e i pezzi vengono gettati dal parapetto di un viadotto sui treni merci di passaggio diretti in varie direzioni, e quindi ritrovati in Francia un po'' dappertutto. L'autrice ricostruisce la storia immaginando una sorta di intervista alle persone coinvolte, al fine, come lei stessa dirà, di esercitare "...una specie di sorveglianza sulla libertà dei prigionieri, sulla libertà delle persone che vengono ascoltate...in modo da lasciare alle cose il modo di dirsi..." Ed è dal modo personale di ognuno di raccontare l'accaduto e la sua propria visione del rapporto con gli altri personaggi all'interno di una storia in definitiva comune, che si costruisce l'evento del delitto che isolato dal contesto non avrebbe senso di essere. Robert Lamy rispondendo all'intervistatore dirà:"...se lei mi chiede di decidere cosi, una volta per tutte, se si trattava di pazzia o no, non saprei risponderle. In un'altra casa, con altra gente e un altro uomo, le cose sarebbero andate diversamente, forse. Chissà?..." Nel caso di L. vi è un delitto dello stesso tipo. L. uccide la propria madre, la fa a pezzi e al contrario però del personaggio del romanzo tenta di rimettere insieme i pezzi con del nastro adesivo. Nella sua storia personale ritroviamo lo stesso isolamento in cui ha vissuto Claire, la stessa famiglia smembrata, la stessa impossibilità a comunicare, gli stessi discorsi che non avevano un principio una fine:"...Partivano in tutte le direzioni...", Di Claire la Duras dice:"...Lei non sa niente, sa solo le cose che inventa..." Inventa per riempire la sua solitudine, e i suoi pensieri sono cosi strani da non poter essere condivisi e la isolano ancora di più. Ed anche L. inventa, inventa i pensieri e così costruisce il delirio, il delirio in cui la madre desiderata da tutti gli uomini e col padre lontano (vive in un'altra città), fisicamente ma anche evidentemente emozionalmente, rischia di diventare una prostituta e quindi di infangare il buon nome della famiglia. Famiglia che solo lui potrà proteggere evitando che questo accada. E cosi uccide o meglio "non uccide" come Claire, vuole solo evitare che quel corpo possa essere desiderato. E lo fa in pezzi. Solo dopo probabilmente realizza che questo ha significato la fine della vita, proprio come quando lui, in passato poliziotto, arrivato a constatare la morte, per primo sul luogo di una strage, e la vista dei corpi, smembrati dall'esplosivo, frammentati, frammenta la sua mente. E la sua vita. Non ce la fa a reggere a tanto e si ritira, smette di lavorare e di vivere con gli altri, dai quali si isola. Tuttavia, come Claire, "...la sua follia non era tale da separarlo completamente dal mondo, da renderlo indifferente a tutti...". Vuole partecipare, e vi partecipa...a modo suo. Claire dirà al suo intervistatore "...se non avessi commesso questo omicidio non le interesserei per niente. Sarei ancora, nel mio giardino, a tacere..." In fondo quello che chiedeva Claire, cosi come L., era solo di poter essere ascoltata, ed essere ascoltati significa entrare in contatto con gli altri, significa rapportarsi, scambiarsi qualcosa, essere accettati, essere resi partecipi anche della vita degli altri per non doversi rifugiare in un mondo fantastico, in definitiva significa il desiderio di relazioni possibili. Ma nessuno l'aveva ascoltata, nessuno probabilmente aveva capito come poter fare per comunicare con lei. Illuminante è quindi l'invocazione di Claire all'intervistatore, che chiude il romanzo: "Io al suo posto ascolterei. Mi ascolti".

BIBLIOGRAFIA

DURAS MARGUERITE:
L'amante inglese. Einaudi, Torino, 1973

RENNA CATERINA, VERRASTRO GIUSEPPE: I Matrimoni, di Henry James. Come le relazioni tra i personaggi costruiscono le storie. Relazione presentata al convegno SIPPR "Psicoterapia ed oltre", Bari, 19-20 marzo, 1994

NOTA SULL'AUTRICE
Renna è psichiatra, psicoterapeuta, dottore di Ricerca in Scienze delle Relazioni Umane.
e-mail: caterinarenna@libero.it.

Il pezzo è stato pubblicato in Famiglia: continuità, affetti, trasformazioni,
a cura di C. Loriedo, M. Malagoli Togliatti e M. Micheli,
Franco Angeli, Milano 1995.